domenica 12 febbraio 2012

E' morta Whitney Huston la regina e il corpo del pop

NEW YORK - E' morta nel giorno dei Grammy, alla vigilia degli Oscar della Musica: Whitney Houston, 48 anni, una pioggia di statuette e una vita da diva che da anni era diventata un inferno, non ce l'ha fatta a spravvivere alla sua fama in declino. La Regina del Pop, la Voce, come era stata nominata. Ma non solo. Anche il Corpo della Musica, lo splendido corpo di "The Bodyguard", il film che ne ha incastonato la carriera prima che la depressione e la droga strangolassero la sua voce e la sua anima.

L'annuncio è arrivato a sorpresa dalla sua pierre Kristen Forster che però non ha specificato le cause della morte. Però sono leggendarie come i suoi successi, da "How Willi I Know" a "I Will Always Love You", le battaglie con l'alcol e gli stupefacenti. Come nella leggenda dello showbusiness è già entrato il suo matrimonio con Bobby Brown, anche quello tempestoso come la sua carriera.

All'apice del successo negli anni 80 e 90, Withney aveva la musica nel suo Dna, cugina di un'altra grande, Dionne Warwick, figlioccia di un mito chiamato Aretha Franklin. Poteva avere tutto e tutto aveva avuto. Poi il declino, la depressione, le droghe appunto e il ritorno alla fine degli anni 2009, quel "I Look To You" che la riporta ai primi posti delle classifiche. Sembra rinata davvero e confessa in tv da Oprah Winfrey che sì, aveva fatto uso di droghe, ma adesso era pulita, era tutto finito. Poi nella primavera scorsa un'altra ricaduta, l'ennesimo centro di riabilitazione, i soliti
paparazzi che in vent'anni l'hanno inseguita prima bellissima e poi con quel faccione irriconoscibile.

"Withney, riposa in pace, non ci sarà mai più un'altra come te": così, sulla sua pagina Facebook, Lenny Kravitz ha aperto i necrologi vip. E' stata la diva che ha segnato il nuovo soul: l'anello indissolubile tra la generazione delle Aretha e Diana Ross a quella di Beyonce e dintorni. Le ultime cronache di qualche giorno fa. Doveva ereditare il trono di Paul Abdul a "X Factor": da regina della musica a regina del reality show della canzone. Strappata, nella morte, dall'ultima umiliazione

mercoledì 1 febbraio 2012

il Molleggiato devolvera' l' intera cifra in beneficenza.

Celentano darà al popolo affamato non le brioches ma l’intero cachet percepito dal Festival di Sanremo prossimo venturo, aggiungendo di suo il costo delle tasse. In pratica, andare a Sanremo gli costerà 250 mila euro. Non male, come schiaffo, dopo gli assalti di cui è stato obiettivo in queste settimane di passione, mentre si allungavano le ombre dei poteri forti che per voce del DG Lorenza Lei cercavano di lasciarlo a casa. La decisione virtuosa del Molleggiato, ormai gravida di contenuti particolareggiati, ha dominato la conferenza stampa tradizionale di ieri al Casinò: una specie di missa solemnis che ad ogni vigilia della kermesse più antica del mondo allinea i protagonisti del Sanremone (ma anche stavolta ha lasciato a casa l’unica valletta sopravvissuta al caso Ecclestone, Ivana Mrazova della Repubblica Ceca) e li presenta al popolo, quello delle brioches e quello panciuto.